Indagine di Ontrack: sempre più casi di perdita dati a causa di un maggiore utilizzo degli SSD

venerdì 1 luglio 2016 di Ontrack Italia

Accesso più rapido ai dati e maggiore reattività dei vostri sistemi operativi preferiti:  questo è solo uno dei tanti vantaggi di cui possono beneficiare utenti privati e aziende che utilizzano i Solid State Drive (SSD).  Non c’è quindi da stupirsi se negli ultimi anni le vendite di hard disk tradizionali sono diminuite in maniera significativa mentre quelle di SSD sono in aumento. Alcuni esperti prevedono che il volume di vendita degli HDD  scenderà da 475 milioni di pezzi venduti nel 2012 a 409 milioni nel 2017 mentre quello degli SSD nello stesso periodo passerà da 31 milioni a 227 milioni di pezzi.

Il numero di SSD venduti è quindi in crescita come quello dei Solid State Drive già implementati in notebook, lapotop, tablet o altri dispositivi mobile. Gli SSD però non si trovano solamente in questo genere di apparecchi ma anche in computer desktop e persino nei server o negli storage high-end. Tuttavia  un recente studio afferma che il numero di SSD non supererà quello degli hard disk in tempi rapidi poichè il costo degli HDD è di gran lunga inferiore a quello degli SSD di pari capacità. Inoltre alla fine dello scorso anno solo nel  15% dei nuovi notebook  risultavano implementati SSD.

A causa del loro prezzo gli SSD vengono utilizzati e venduti  per dispositivi di fascia alta dove il fattore velocità di accesso ha un ruolo fondamentale:  ad esempio per i notebook high-end o per i server e gli storage in cui vengono processati e archiviati i cosi detti Big Data.

La tecnologia SSD viene utilizzata in maniera crescente nelle componenti hardware high-end ma....

Per questo motivo non c’è da stupirsi se da una recente indagine condotta da Ontrack a livello mondiale è emerso che il 92% degli intervistati ha affermato di utilizzare già gli SSD. Lo studio è stato effettuato su un campione di 2000 clienti Ontrack in Nord America, Europa e Asia Pacifica.

....c’è anche un lato negativo ovvero un incremento dei casi di perdita dati!

Più di un terzo degli intervistati (38 %) ha affermato di aver già sperimentato un guasto o un malfunzionamento agli SSD e di questi, quasi due terzi (64%) di aver subito una perdita di dati a causa dell’utilizzo di questa tecnologia.

Paragonando i risultati di questo studio con un’indagine simile condotta nel 2015 sempre da Ontrack, si evidenzia che un maggior numero di utenti ha sperimentato un malfunzionamento con gli SSD – nel 2015 solo un terzo aveva riscontrato tali difficoltà – e che più persone sono state colpite da una perdita di dati: nel solo 2016 più del 61% ha sofferto una perdita di dati e il 21% non è riuscito nel recupero delle informazioni.

Dai risultati dello studio sembrerebbe quindi che ad una maggiore presenza sul mercato degli SSD corrisponda un aumento nel numero di guasti e di casi di perdita dati. Quando un utente perde i suoi dati cerca di recuperarli da sè prima di richiedere aiuto. Quasi tre quarti degli intervistati ha dichiarato infatti di aver cercato di recuperare i propri dati utilizzando dei software di data recovery.

Alla domanda relativa all’utilizzo degli SSD per cui era possibile fornire più di una risposta l’80% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare gli SSD principalmente in dispositivi mobile e laptop; due terzi nei computer desktop e il 23%  nei server.

Un altro risultato interessante evidenzia una crescita nell’utilizzo di altre avanzate tecnologie: la percentuale di adozione degli SSHD a livello globale è pari al 23%,  quella dei drive all’elio è pari al 3 %  mentre quella degli hard drive HAMR è del 2%.

 

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