Ombra digitale – Le tracce che lasciamo online

giovedì 16 luglio 2015 di Chiara Fumagalli

La maggior parte delle persone naviga tranquillamente sul web, senza alcuna limitazione e utilizza tutto ciò che la rete mette a disposizione. È possibile accedere ad Internet in qualunque momento della giornata grazie alle nuove tecnologie e al numero crescente di device connessi non-stop sul web.

I diversi device non sono gli unici ad alimentare la crescita esplosiva dell’universo digitale. Anche le attività di tutti i giorni contribuiscono a questo boom: email, SMS, file video, download di file musicali MP3, online banking, cloud computing, per non parlare dell’interazione attraverso i social media. Tutti questi strumenti provocano il rapido aumento della quantità di informazioni consumata e prodotta da ogni singolo utente.

Le attività digitali lasciano tracce

Ogni volta che utilizziamo servizi online lasciamo delle tracce digitali.

Tra le “impronte digitali” che lasciamo, è importante distinguere quali sono quelle attive e quali quelle passive. In molti casi i nostri dati vengono raccolti senza che noi lo sappiamo e senza il nostro consenso. Spesso, però, siamo proprio noi a mettere volontariamente i nostri dati nelle mani dei service provider digitali o a condividere deliberatamente le nostre informazioni personali attraverso i social network.

Uno studio condotto qualche tempo fa da IDC, azienda specializzata in ricerche di mercato, ha evidenziato che la portata della nostra “ombra digitale” arriva fino a 45 GB e che si prevede un ulteriore aumento nei prossimi anni, pari a mille volte questo dato.

Le possibilità di networking fornite dai device dell‘Internet of Things contribuiscono ulteriormente ad aumentare la portata di questa esplosione di dati digitali. Recenti studi di EMC mostrano che il numero di “oggetti” (things) che sono stati computerizzati e interconnessi si sta avvicinando ai 200 milioni. E in questo caso non dobbiamo pensare al frigorifero digitale o al termostato che stabilisce la temperatura per noi più confortevole.

Indipendentemente dal fatto che l’Internet of Things sia o meno entrato a far parte della nostra vita di tutti i giorni, la questione è che ad ogni nostro movimento produciamo dei dati e che la nostra ombra digitale diventa sempre più lunga.

Ombra digitale: quale impatto sulla sicurezza dei dati?

I dipartimenti IT di aziende di tutte le dimensioni e di ogni settore sono coinvolti in qualche modo nella gestione dei dati prodotti e sono responsabili della sicurezza del loro storage, della trasmissione e della consegna delle informazioni. Inoltre, vi sono sempre più obblighi di compliance verso regole e Privacy Policy interne e/o esterne.

Per i manager IT ciò si trasforma in una sfida sempre maggiore, relativa alla complessità di far fronte alla gestione dei Big Data. Questo non significa soltanto costi per la gestione dei dati aziendali, ma anche che i consumatori devono necessariamente porre maggiore attenzione alla sicurezza e all’utilizzo intelligente della loro proprietà privata digitale.

Consigli per una maggiore consapevolezza digitale

Il primo step per una più ampia consapevolezza digitale è quello di scoprire come e dove avete lasciato le vostre impronte digitali.

Ad esempio, il sito web Me and My Shadow ideato da Tactical Tech vi permette di capire quanto possa essere grande la vostra ombra digitale e vi offre consigli e suggerimenti per una migliore protezione della vostra privacy.

Il sito web Digitalshadow.com fa un ulteriore passo avanti, offrendo agli utenti interessati la possibilità di ricevere il calcolo preciso della propria ombra digitale tramite una richiesta di questo genere: “Accedi alla tua ombra digitale e guarda ciò che noi vediamo”.

Questi strumenti posso essere utili per accrescere la consapevolezza sulla necessità di proteggere i dati personali e, allo stesso tempo, aiutano a capire ciò che può essere fatto per ridurre i rischi legati a questi dati in anticipo.

Consigli e trucchi per un migliore controllo dei dati personali: mostra solo ciò che vuoi condividere

1. Cercatevi su Google

Questo consiglio può sembrare strano ma – se non lo avete fatto prima - potrebbe aiutarvi ad aprire gli occhi sul problema.

2. Leggete le impostazioni sulla Privacy e seguitele

Specialmente per i social network come Facebook e Twitter vale la pena studiare accuratamente le informazioni relative alla privacy e alla sicurezza dei dati e agire di conseguenza. Monitorare eventuali modifiche o aggiornamenti di policy delle impostazioni privacy è un’altra azione utile per una maggiore consapevolezza digitale.

3. Gestite il vostro account

Fate una panoramica di tutti gli account creati. Eliminate quelli di cui non avete bisogno o che non utilizzate più.

4. Fate attenzione a quello che condividete

Il consiglio di postare e condividere di meno potrebbe non essere un’informazione sufficientemente preziosa per la maggior parte delle persone... Ciononostante ricordate sempre di non condividere nulla che non sia rivolto a tutti. Fate particolare attenzione a username, alias, password, nomi completi, numeri di telefono, etc.

Cancellazione digitale

In molti casi non è così semplice rendere invisibile il proprio passato digitale. Nonostante questo, però, esistono sul mercato strumenti quali tweetDelete.com per Twitter, che consentono di cancellare automaticamente i propri tweet dopo un determinato arco di tempo.

Clear è un altro strumento per la censura personale, ideale per i social media multi-tasker e che, oltre a Twitter, è in grado di ripulire anche Facebook e Instagram. Questo tool è molto intelligente: è infatti in grado di individuare post con contenuti inappropriati e che utilizzano un linguaggio inadatto.

Conclusioni

Anche se in questo articolo è possibile mostrare solo una parte dell’impatto dell’ombra digitale e delle sue conseguenze, vale la pena tenere sempre in considerazione quanto segue: quando si naviga su Internet, nulla è meglio del buon senso.

Sapere quali informazioni - dati personali o aziendali - vengono tracciate è un buon punto di partenza per spiegare cosa sia l’ombra digitale e per aumentare il senso di responsabilità verso la vostra vita digitale.

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